MANCA POCO: VOTA ADESSO! ll 14 settembre si chiude la DJMAG Top 100 Dj’s 2022.

A mezzanotte del 14 settembre si chiude la votazione per la classifica dei migliori 100 dj’s del
mondo: con il tuo supporto potrei affacciarmi per la prima volta a questa importantissima ribalta
internazionale.

VOTA ADESSO  bit.ly/VoteAndreaCasta
Una volta cliccato il link dovrete inserire i vostri dati, poi scrivere i vostri 5 dj preferiti: vi chiedo di
mettere il mio nome (il primo nome prende 5 punti, a scalare i restanti 4) negli altri 4 potete
votare chi volete ma se non avete preferenze nel mondo della musica elettronica vi consiglio
Leandro Da Silva, C-Fast, Tenaj e Valmar (miei compagni di etichette e con i quali collaboro a più
livelli).

Perché un violinista elettrico dovrebbe rientrare in questa classifica? Intanto perché ormai sono
davvero anche un dj, e condivido mercato, scena e ciricuiti mondiali proprio con quel tipo di artisti,
anche se poi il mio strumento mi porta per fortuna ad integrare molte e diverse tipologie
espressive e proposte di spettacolo.
Sapete qual’è stata una delle principali cause che mi ha portato ad essere richiesto nei principali
club, dance floor e festival, andando già da un po’ di anni oltre alla classica figura di musicista
/performer? Proprio la vicinanza con i dj, culturale, di linguaggio e tecnica.
Negli anni 2000, quando ho iniziato a lavorare in discoteca, facevo il piano bar nei privee: cantavo
al pianoforte, ogni tanto imbracciavo il violino per degli asoli o dei brani strumentali, e
intrattenevo per 3 / 4 ore ininterrottamente la serata. Nella sala principale c’era sempre il dj e
anch’io, nelle pause, mi affacciavo alla consolle.
Allora, ventenne ma con già esperienza di radio, tv e teatro, ascoltavo i djset e cercavo di capire
davvero che linguaggio musicale parlassero i dj. Ascoltavo e guardavo, tanto e con attenzione.
Spesso li vedevo affiancati da performer di vario genere: sax, percussioni, trombe, talvolta
chitarre, e talvolta violinisti. Molte volte erano musicisti di ottima qualità e gusto, ma spesso, nel
dj set, si sovrapponevano al flow del dj senza coglierne le scelte e lo stile, parlando di fatto 2 lingue
diverse.
Ho sempre colto questo limite della performance dall’esterno e quando ho iniziato, con grande
rispetto, mi sono riproposto di superarlo. il mio percorso di avvicinamento alla consolle è stato
graduale e costante: man mano che acquisivo “cultura” di musica da ballare (house, tech, edm,
deep, techno o qualsiasi sfumatura di dance) la processavo nel mio stile violinistico con l’obiettivo
di integrarmi alla perfezione con chi selezionava la sequenza: il dj.
Per quello, piano piano, sono stato in grado di suonare con nomi top, ho acquisito la fiducia dei
protagonisti della scena e sono diventato anch’io un producer dance e un dj in grado di
trasformare la performance in un “back to back”, ovvero una scelta condivisa delle sequenze.
La sfida di produrre delle canzoni magiche, narrative e accattivanti nell’ambito dance con
protagonista il violino è ancora uno degli ambiti più stimolanti in cui investo il mio tempo e il
futuro della mia carriera.
Se hai letto fin qui, che tu sia un dj, un appassionato, o semplice fan online della mia musica conto
sul tuo supporto, vota qui  bit.ly/VoteAndreaCasta