Happier per voi: Marshmello ft. Bastille e il mio violino elettrico

Canzoni di maggior successo

L’avevo annunciato, l’abbiamo prodotta, adesso è tutta vostra: abbiamo “rimodellato” una delle canzoni di maggior successo degli ultimi mesi in tutto il mondo.

Primo invito: ascoltate la canzone e guardate il video qui https://youtu.be/3iTNEw8hFWI
Secondo invito: sotto il video lasciate un commento sincero, bello o brutto che sia, e suggeritemi proprio nei commenti la prossima canzone che vi piacerebbe ascoltare in versione “violin cover”.Terzo invito: tornate sul blog e finite di leggere questo post 😉

Perchè Happier?

Ho scelto Happier perché in molti me l’hanno chiesta e volevo affermare lo “space violin” sound anche al di fuori delle canzoni del progetto; infatti troverete familiare l’arrangiamento con influenze elettroniche anni 80, come in alcune delle mie tracce pubblicate su Spotify, iTunes e ovunque negli ultimi mesi, grazie alla produzione e arrangiamento dei Fender Funk, formati da Davide Lezzi e Leonardo Magara (metà dei Beatone che hanno prodotto Black Hole Tale).

Ho scelto Happier soprattutto perché è davvero una canzone dei nostri giorni, per come è stata scritta e per come Marshmello l’ha prodotta e arrangiata: il gruppo di lavoro che si nasconde dietro il dj con la maschera da dolcetto sorridente e beffardo sa interpretare il popdance elettronico di oggi al meglio, non è solo marketing, e se Anne Marie, Dj Snake, Zedd, Alan Walker, Justin Bieber, Avicii e tantissimi altri protagonisti della scena musicale hanno deciso di collaborare con lui ci sono motivi molto validi, non solo promozionali.

Nel video trovate soltanto me con il mio violino, in uno studio “kubrickiano” ripresi dall’obiettivo fresco di Andrea Scialpi. Il violino è davvero come una voce, e si stia rivelando molto popolare in un’epoca di semplificazione delle melodie e delle composizioni pop; forse siamo noi violinisti i più sorpresi da questo; per quanto mi riguarda il termine “elettrico” non è solo un aggettivo che definisce il tipo di strumento che suono: sono anni che lavoro ad un suono che sia soltanto la mia voce e la parte elettrica è quella che mi ha consentito di rendermi riconoscibile, potermi esprimere al meglio, soprattutto da quando viaggio nel futuro e nello spazio (o più quotidianamente da consolle a consolle, da dancefloor a dancefloor).

Un mio vecchio Maestro mi diceva sempre “alla fine, si suona ciò che si è”: quindi, in attesa della prossima puntata del viaggio di Commander AJ nello Space Violin Project, spero che questa Happier aggiunga alle vostre playlist ancora un po’ di me.